Elogio del silenzio

Elogio del silenzio

Giovedì 31 agosto 2017

Nel corso di una mattinata di lettura in spiaggia, mi sono tuffato in questo piccolo libro di Erling Kagge.

Questo saggio è incentrato sul valore del silenzio, in questo tempo del rumore nel quale le possibilità di essere disturbati sono sempre crescenti e nel quale il silenzio è sotto attacco. E con lui le nostre capacità di concentrazione e attenzione, ma anche la possibilità di fermarsi e interrogarsi su cosa si sta effettivamente facendo.

Kagge è un esploratore, il primo ad aver raggiunto da solo il Polo Nord, e credo proprio che nessuno come lui si è trovato a tu per tu con il silenzio. E riesce a raccontarlo in modo da fartene provare quasi invidia.

Particolarmente forte è la parte nella quale Kagge spiega che, seppur gratis, il silenzio è il nuovo lusso. Perché è l’unico bisogno che una persona sempre a caccia dell’ultimissima moda o novità non riesce a soddisfare. Perché in una società dopaminergica che punta sempre ad aggiungere e ad aumentare, il silenzio agisce ‘contro tendenza’ perché toglie. Perché potersi allontanare dal rumore quotidiano, e lasciare così che altri si occupino delle incombenze quotidiane in nostra assenza, rappresenta ormai un privilegio.

E molto efficacemente spiega:

"Le persone capaci di adattarsi al rumore sono davvero poche. Si impara a conviverci pensando di non avere altra scelta, ma il rumore è una fonte di disturbo che riduce la qualità della vita. E ciò non vale solo per gli uomini ma anche per gli animali: alcune ricerche dimostrano che il livello crescente di rumorosità nelle aree urbane sta modificando il canto degli uccelli: le loro tonalità più basse sono sempre meno usate, a favore delle tonalità più alte che possono competere con i suoni creati dagli uomini. Ma questa alterazione del canto rende più difficile attirare un partner per l’accoppiamento, e gli uccelli producono sempre meno uova. Uomini o animali, il silenzio è un lusso per tutti".

Pare proprio che non si possa aspettare che arrivi o ritorni il silenzio. Ci si deve creare il proprio.