Tutto quello che devi sapere sulle proprietà acustiche dei cartoni per uova

Tutto quello che devi sapere sulle proprietà acustiche dei cartoni per uova

Martedì 20 marzo 2018

Chiunque abbia avuto la fortuna di essere parte di un gruppo musicale, ha suonato almeno una volta in una sala prove tappezzata con cartoni da uova.

Grazie alla loro forma ed al loro basso costo, a questi oggetti sono state (e lo sono tuttora) attribuite grandi proprietà acustiche.

Ma quanto c’è di vero?

I cartoni per uova non sono degli isolanti acustici

I cartoni per uova non hanno alcuna funzione insonorizzante: non sono affidabili per isolare il suono, cioè per impedire che esso attraversi la parete e finisca nelle stanze vicine.

Vuoi sapere perché? La risposta è semplice: il cartone è un materiale leggero e poco addensato, ed il sottile strato con cui i contenitori sono realizzati non può esplicare una massa adeguata a raggiungere un potere fonoisolante efficace ed in grado di collaborare con l’isolamento offerto dalle pareti già esistenti.

I cartoni per uova sono un po’ fonoassorbenti

Sulla differenza fra isolamento acustico e assorbimento acustico ho già scritto qui.

Per curiosità personale ho recuperato alcuni dati sul fonoassorbimento dei cartoni da uova. Li riassumo nel grafico che segue, dove sono riportati i valori in frequenza del coefficiente ‘alfa’ di fonoassorbimento (per ‘alfa’ uguale a 1 la capacità fonoassorbente è massima).

Proprietà acustiche dei cartoni per uova

La curva in verde è quella più ‘autorevole’, perché proviene da un test di laboratorio, ed infatti è l’unica che presenta uno spettro in terzi d’ottava; la rossa viene da un articolo scientifico; la blu da un database pubblicato da una rivista per audiofili.

Tutte le curve danno credito di un certo fonoassorbimento alle alte frequenze, ma… a quelle frequenze qualsiasi rivestimento di parete dotato di un certo spessore ha una propria efficacia!

Quello che deve saltare all’attenzione è invece nella curva verde, dalla quale si legge che i cartoni da uova presentano una proprietà fonoassorbente degna di nota (70% circa) solo intorno a 630-800 Hz. Invece:

  • alle frequenze più basse, dove spesso occorre intervenire per migliorare la qualità del suono in una stanza, sono inefficaci per carenza di densità e spessore
  • alle frequenze più alte, per le quali non sempre è opportuno intervenire, si comportano come tanti altri rivestimenti (e non certo meglio).

I numeri aiutano a fugare ogni dubbio. Per le tre curve in figura, il coefficiente ponderato di assorbimento acustico, valore unico che ci consente di confrontare fra loro le prestazioni complessive dei diversi prodotti sul mercato, varia da 0,35 a 0,50. E questo, secondo normativa, relega il cartone da uova nella classe D di fonoassorbimento, in una scala che va da A ad E, e nella quale A rappresenta la performance migliore.

I cartoni per uova sono limitatamente diffondenti

In acustica la riflessione diffusa (o più brevemente diffusione) ha grande importanza perché è fortemente correlata alle valutazioni soggettive della qualità del suono in una sala.

Per comprendere il fenomeno, sintetizzando un po’ le cose, dobbiamo pensare che, una volta che l’energia sonora incide su una superficie:

  • una sua parte è assorbita dal materiale (convertita in calore e trasmessa al di là del materiale)
  • una sua parte è riflessa in direzione speculare (analogamente a quello che succede nell’ottica)
  • una sua parte è riflessa in modo diffuso (cioè in tutte le direzioni).

La diffusione dipende dalla profondità in spessore del pannello e, se vogliamo, dalle sue asperità superficiali. La forma dei cartoni da uova e la sensazione ruvida che forniscono al tatto potrebbero farli ritenere dei buoni elementi diffondenti.

Tuttavia la bugnatura dei cartoni da uova è uniforme e regolarmente ripetitiva, e questo fa sì che essi siano diffusivi solo in un intervallo stretto di frequenze. Questo, per le dimensioni solitamente standard, finisce per essere intorno a 2000-2500Hz.

Una migliore diffusione del suono si ottiene con pannelli dotati di scanalature a profondità variabile, che riescono ad essere efficaci in un più ampio range di frequenza, che può partire anche da 400-500 Hz.

Basta guardare la figura sotto per capire la differenza che c’è fra un diffusore acustico ed un cartone da uova!

Proprietà acustiche dei cartoni per uova

Non esiste un trattamento acustico universale

Dunque, i cartoni da uova hanno sì qualche proprietà acustica.

È possibile, ma non certo, che il loro inserimento in una stanza ne migliori la sensazione sonora per il semplice fatto che riducono le riflessioni speculari che le pareti nude potrebbero favorire.

Tuttavia le loro proprietà acustiche sono troppo concentrate: a cosa serve avere un buon fonoassorbimento solo a 630-800 Hz, o produrre una soddisfacente diffusione solo a 2000-2500 Hz?

La qualità sonora in un ambiente viene da interventi in grado di interessare intervalli di frequenza più estesi e, spesso, per valori più bassi delle frequenze sopra dette.

Ma soprattutto… un unico tipo di pannello non può bastare! E, a maggior ragione, lo stesso pannello non può curare tutti gli ambienti, perché ciascuna stanza per la musica è a sé, con le proprie dimensioni, le proprie strutture di confine, il proprio layout d’uso. Non può esistere un approccio standard.

Proprietà acustiche dei cartoni per uova

Quindi, se stai pensando di ricavare una sala prove dalla tua cantina o garage, metti giù quei cartoni da uova (che, tra l’altro, sono pure infiammabili) e contattami. Saprò esserti d’aiuto.